Giovedì 26 OTTOBRE ore 18.00
VILLA BOSELLI – ARMA DI TAGGIA
La crisi climatica e le opere impattanti
Il territorio è sotto
attacco. Non solo per l’incuria e la cementificazione, ma anche per gli effetti
sempre più devastanti dei cambiamenti climatici (alluvioni, siccità) aggravati
dalle attività di sfruttamento dell’uomo. Molti studi hanno dimostrato che la costruzione di dighe e nuovi
impianti non siano sostenibili, non siano in grado di dare risposte alla crisi
idrica e possano rendersi controproducenti per il raggiungimento degli
obiettivi climatici. Ulteriori rilasci di CO2 e di altri gas climalteranti si
scontrano con gli obiettivi condivisi di riduzione delle emissioni entro il
2030.
Dobbiamo tornare a posare lo sguardo sul territorio innanzitutto per quello che è e non per quello che potrebbe diventare.
Le risorse idriche della Valle Argentina: soluzioni
possibili
Le
scelte di fondo per contrastare la siccità non possono prescindere da un cambio
di passo radicale per favorire la conversione ecologica dell’agricoltura e
della produzione. E’ essenziale salvaguardare e implementare le fonti sorgive,
ricorrere al recupero delle acque reflue depurate e di quelle piovane, in primo
luogo in ambito irriguo, rinaturalizzare i torrenti.
L’unica
vera grande opera necessaria è la manutenzione e la realizzazione di una nuova
rete idrica. Attualmente si spreca più del 42% dell’acqua per condutture
colabrodo, a fronte di una media europea del 15%.
Le grandi opere: costi economici e sociali
E’ in arrivo dall’Europa un bastimento carico di miliardi del Pnrr, ma non sono regali. Si tratta di prestiti gravati da centinaia di condizionalità che ricadono sui Comuni e sulle comunità territoriali. Tra gli interventi individuati dal Decreto Siccità viene prospettata la realizzazione di vere e proprie grandi dighe, con il sospetto inquietante che si tratti di aiuti alle aziende interessate alla costruzione delle grandi opere. D’altronde l’attuale modello economico “continua a cercare di salvare il clima nella misura in cui questo non costi niente, o non troppo, e nella misura in cui questo consenta alle imprese di ricavare profitti”, nel continuo tentativo di estrarre valore finanziario anche dalla società, dalla cultura, dalla natura e dalla vita.
Il pianeta si sta prosciugando e non se ne
parla
ALLORA PARLIAMONE NOI!
Promosso da: Attac Imperia, CimAP, Casa Balestra, Fridays
For Future Ventimiglia, Italia Nostra Ponente Ligure, Collettivo Italia-Centro
America