Appello ai cittadin*
e alle associazioni
Le nostre vite e il nostro territorio
valgono più di qualunque profitto
Grandi opere e dighe
non sono le soluzioni per contrastare la siccità e gli eventi alluvionali
La
siccità non è una situazione contingente, ma una crisi sistemica che esige un
ripensamento del modo di concepire la gestione del servizio idrico, ripartendo
dalla realizzazione di nuove reti, che
ad oggi registrano il 42% di perdite (Report Istat 2023), e dall’idea dell’acqua bene comune, incompatibile con le regole del mercato che ci
hanno portato al disastro attuale (Documento
2023 Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua su contrasto alla siccità e ai
cambiamenti climatici).
1) Sono
ormai numerosi gli studi che dimostrano come la costruzione di dighe e di
centrali idroelettriche, in termini di costi e benefici, siano meno competitivi
e producano più rischi ambientali, non siano in grado di dare risposte alle
crisi idriche e possano rendersi controproducenti per il raggiungimento degli
obiettivi climatici (Rapporto WWF 2022).
Ulteriori rilasci di CO2 e di altri gas climalteranti si scontrano con gli obiettivi condivisi di riduzione delle emissioni entro il 2030. Bisogna arrestare il consumo di suolo, che ha reso distese di terreno impermeabili e rinaturalizzare gli alvei, per rallentare il deflusso dell’acqua e permetterle di ricaricare le falde (Campagna Fridays For Future).
2) Il nostro fragile territorio è costituito geologicamente da rocce di sedimentazione marina, con stratificazioni spesso in posizione sfavorevole, soggette ad una mobilità continua nel tempo e sottoposte a intensa erosione dagli agenti atmosferici. E’ essenziale salvaguardare e implementare i prelievi potabili ed irrigui, che nel territorio imperiese derivano per l’83% da pozzi, per il 14% da sorgenti e per il 3% da prese superficiali. Per utilizzare le risorse idriche disponibili e prevenire il rischio idrogeologico, soluzioni percorribili sono, ad esempio, l'aumento delle captazioni dalle sorgenti ad oggi inutilizzate e il ricorso ai pozzi drenanti, che consentono il prelievo dalle falde acquifere nelle aree franose, ottenendo anche di contrastare il movimento della frana. E ancora, occorre provvedere al recupero delle acque reflue depurate e di quelle piovane, in primo luogo in ambito irriguo, cercando di non sottrarre l’acqua ai torrenti e alla ricarica delle falde (Geologo Raffaello Anfossi)
3) E’ in arrivo dall’Europa un bastimento carico di miliardi del Pnrr, ma non sono regali. Si tratta in parte di sovvenzioni e in parte di prestiti, entrambi gravati da centinaia di condizionalità che ricadono anche sui Comuni e sulle comunità territoriali. Tra gli interventi del Decreto Siccità si prevedono investimenti nelle grandi dighe, con il sospetto inquietante che si tratti più di aiuti alle aziende interessate al “capitale naturale” e alla costruzione delle grandi opere che non a intervenire efficacemente sui problemi dei territori. D’altronde l’attuale modello economico “continua a cercare di salvare il clima nella misura in cui questo non costi niente, o non troppo, e nella misura in cui questo consenta alle imprese di ricavare profitti”, nel continuo tentativo di estrarre valore finanziario anche dalla società, dalla cultura, dalla natura e dalla vita (Marco Bersani, Attac Italia).
Le prime adesioni:
Acli Sanremo
Attac Imperia
Casa Balestra
Ci Siamo in difesa dei beni comuni (https://cisiamo9.blogspot.com/)
CI-CA -Collettivo Italia-Centro America
CimAP - Coordinamento imperiese Acqua Pubblica
Cittadinanzattiva Imperia
Club per l’Unesco di Sanremo ODV
Fridays For Future Ventimiglia
Italia Nostra Ponente Ligure
Ortinsieme
Popoli in Arte ODV
Società della Cura
Teatro dell’Attrito
USB Imperia
XXV Aprile Intemelia
Anpi Arma-Taggia
"Csa La Talpa e l'orologio"
Arci Imperia
Non Una Di Meno Ponente Ligure
A.i.fo. Imperia