Imperia, bagarre di Scajola contro la libera informazione

Collettivo del Ponente Ligure
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Trascorsa la kermesse festivaliera, non mancano alla cittadinanza del Ponente le occasioni per assistere a spettacoli della politica, anche se poco edificanti.

Sembra proprio che non ci siano luoghi immuni da attacchi intimidatori se anche l’Aula consiliare diventa teatro di oltraggi scomposti da parte dell’amministrazione nei confronti della libertà di stampa e degli organi d’informazione.

Infatti,  durante la seduta del Consiglio comunale di Imperia, il 12 febbraio scorso, il primo cittadino e un componente di giunta, sono stati protagonisti di un’aggressione ingiuriosa rivolta al giornalista Mattia Mangraviti e alla redazione di Imperiapost, rei -a loro dire- di una scorretta (cioè non omologata!) informazione sull’operato dell’amministrazione. Il sindaco Scajola, uscito infuriato dalla Sala del Consiglio, si è rivolto al giornalista con insulti e con atteggiamenti lesivi, supportato dall’assessore Gagliano. Una bagarre dentro e fuori l’emiciclo, andata in scena pubblicamente, alla presenza di cittadini sbigottiti e testimoniata da foto e video.

Un episodio molto grave che offende chi non sopporta l’arroganza, chi non resta indifferente, chi ancora si indigna dinnanzi alla prepotenza e alla supponenza; un episodio che oltraggia un intero territorio. Preoccupa non solo per il fatto in sé, ma per le funzioni rilevanti che Scajola (sindaco, presidente della Provincia e commissario dell’Ato idrico imperiese) e la politica dovrebbero svolgere con maggior trasparenza e favorendo la partecipazione.

Quanto accaduto presenta analogie con circostanze avvenute nel recente passato anche a Sanremo e che hanno coinvolto un membro della Giunta Biancheri, poi dimissionario, e un giovane reporter della testata Riviera24.

I consiglieri di minoranza hanno stigmatizzato l’accaduto, così come la società civile e associazioni quali Attac Imperia, Teatro dell’Attrito, Arci Imperia e Non Una Di Meno Ponente Ligure, esprimendo solidarietà al giornalista e alla redazione dileggiata.

L’eclissi della democrazia, del diritto d’informazione, dell’uguaglianza emergono insieme alle crisi del nostro tempo come nodi del modello dominante, su cui forse non ci si interroga abbastanza.

La libera informazione si basa sull’autonomia dei media dal potere, una virtù alla quale la democrazia non può rinunciare.

Intanto le comunità dell’intera provincia stanno subendo decisioni dall’alto senza coinvolgimento, come la privatizzazione del servizio idrico, la costruzione di una grande diga in Valle Argentina, l’esternalizzazione di asili nido, la privatizzazione dell’ospedale di Bordighera e la chiusura delle due strutture ospedaliere a Sanremo e a Imperia per la realizzazione di un unico ospedale a Taggia.

Esercitarsi a riconoscere il contraddittorio anche quando è scomodo, accettare il confronto senza reticenze, è il primo passo da intraprendere.