Le associazioni e
le realtà che nel territorio imperiese si sono interrogate sul progetto della
diga in Valle Argentina, hanno scritto ai Ministeri e alle Autorità competenti
che stanno portando avanti un piano calato dall’alto, senza il necessario
coinvolgimento degli abitanti e dei comuni della vallata, su un progetto già
abbandonato per la sua dimostrata effettiva pericolosità, nonché per l’estrema
opposizione delle comunità.
Acli Sanremo, Anpi Arma-Taggia, Arci Imperia, Attac Imperia, Casa Balestra, Ci Siamo in difesa dei beni comuni, CI-CA -Collettivo Italia-Centro America, CimAP - Coordinamento imperiese Acqua Pubblica, Cittadinanzattiva Imperia, Club per l’Unesco di Sanremo ODV, Csa La Talpa e l’Orologio, Fridays For Future Ventimiglia, Italia Nostra Ponente Ligure, Non Una Di Meno Ponente Ligure, Ortinsieme, Popoli in Arte ODV, Società della Cura , Teatro dell’Attrito, USB Imperia, XXV Aprile Intemelia
Di seguito la lettera:
Al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza
Energetica
All’Autorità di Bacino Distrettuale
dell’Appennino Settentrionale
Alla Regione
Liguria/Presidente/Assessori/Consiglieri
Alla Provincia di Imperia/Commissario ad acta
ATO Ovest di Imperia/Assemblea dei Sindaci
A Rivieracqua Spa/Presidente/Consiglio
d’Amministrazione/Comitato Tecnico
e per conoscenza:
Al Comune di
Badalucco/Sindaco/Assessori/Consiglieri
Al Comune di Molini di
Triora/Sindaco/Assessori/Consiglieri
Al Comune di Montalto
Carpasio/Sindaco/Assessori/Consiglieri
Al Comune di
Taggia/Sindaco/Assessori/Consiglieri
Al Comune di
Triora/Sindaco/Assessori/Consiglieri
Oggetto: Considerazioni sul progetto diga
in Valle Argentina e fabbisogno idrico
(https://cisiamo9.blogspot.com/2023/11/appello-le-nostre-vite-e-il-nostro.html
),
segnalano
che:
- la valle
Argentina, come è noto, si estende dal Monte Saccarello alla costa presentando
una varietà unica di paesaggi naturali incontaminati che la rendono parte
integrante, con i territori dell’alta valle, del Parco Naturale Regionale delle
Alpi Liguri;
- le potenzialità
del bacino idrico, per la morfologia e le portate del torrente Argentina, sono
state, come testimoniano la numerosa presenza di mulini e frantoi, una risorsa
essenziale che le comunità locali, fin dai tempi lontani, hanno saputo gestire
e conservare nel rispetto ambientale, quale bene comune naturale della
collettività;
- le fonti che
alimentano il torrente Argentina già garantiscono buona parte
dell’approvvigionamento idrico per i comuni della vallata e sono di apporto al
“Sistema Roja”, la principale condotta adduttrice costiera del servizio idrico
integrato dell’ATO Ovest Imperiese.
- negli anni ’60
del secolo scorso era stato avanzato il progetto per realizzare, in località
Glori nel comune di Molini di Triora, una diga di rilevanti dimensioni,
essenzialmente finalizzata alla produzione di energia elettrica;
- il progetto fu
abbandonato per la sua dimostrata effettiva pericolosità, nonché per l’estrema
opposizione delle popolazioni della valle e degli enti i cui territori
avrebbero dovuto essere interessati dall’opera.
evidenziano
che:
- la nuova ipotesi
di progetto della diga Argentina prevede di realizzare lo sbarramento sul torrente
sempre in corrispondenza della località di Glori, una zona inserita in un
contesto ambientale di pregio (all’interno di un’area protetta Natura 2000),
posta all’ingresso del Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri e
immediatamente a monte dell’abitato di Badalucco;
- il sito di Glori
individuato, così come buona parte del fragile territorio dell’estremo ponente
ligure, è costituito da rocce di sedimentazione marina (flysch), con
stratificazioni spesso in posizione sfavorevole, soggette ad una mobilità
continua nel tempo e sottoposte a intensa erosione dagli agenti atmosferici;
- l’estremo ponente
ligure, come è noto, è un’area storicamente colpita da eventi sismici con
magnitudo rilevanti (eventi del 1887, 1831 e precedenti), con la presenza di
faglie potenzialmente attive e capaci (PFAC, banca-dati ITHACA) su un
territorio che comprende Badalucco, Molini di Triora e i comuni della Valle
Argentina
(https://documentiwp.regione.liguria.it/Sismica/Documenti/Relazione_Illustrativa_FAC.pdf
- Regione Liguria);
- la siccità non è
una situazione contingente, ma una crisi sistemica che esige un ripensamento
complessivo delle attività umane impattanti con l’ambiente e nello specifico
nel modo di concepire la gestione del servizio idrico, ripartendo dalla realizzazione di nuove reti (https://www.acquabenecomune.org/attachments/article/4261/DOC_CAMBIAMENTO_CLIMATICO_def.pdf
– Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua giugno 2023);
- le risorse di falda prelevate per il Servizio Idrico Integrato, stimate
in 46 milioni di metri cubi d’acqua, sono attualmente da considerarsi
sufficienti ad assicurare l’approvvigionamento idropotabile, pari a 26
milioni di metri cubi d’acqua di consumi, sul medio lungo periodo, con perdite
nelle reti che si attestano al 44% (https://www.provincia.imperia.it/sites/default/files/allegati/allegato/PdA-RELAZIONE-PIANO-DAMBITO.pdf
– Piano d’Ambito della Provincia di Imperia ottobre 2023);
- numerosi studi
dimostrano come la costruzione di dighe in termini di costi e benefici, siano
meno competitivi e producano più rischi ambientali, non siano in grado di dare
risposte alle crisi idriche e possano rendersi controproducenti per il
raggiungimento degli obiettivi climatici (Studi
pubblicati dalla rivista scientifica Nature Communication 2022);
- ulteriori rilasci di CO2 e di altri gas climalteranti si scontrano con gli obiettivi condivisi
di riduzione delle emissioni entro il 2030 (https://unric.org/it/agenda-2030/
- Nazioni Unite 2015);
- l’idroelettrico non è un’energia verde. E’ ampiamente riconosciuto che
esiste un chiaro conflitto in relazione agli impatti ambientali negativi a
scala locale, in particolare sugli ecosistemi acquatici (https://www.cirf.org/wp-content/uploads/2017/01/cirf_dossier_idroelettrico.pdf
- Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale aprile 2023);
- il luogo migliore dove stoccare l’acqua è la falda nel sottosuolo. Le
alternative ci sono con costi ed interventi sostenibili, a partire dalla
rinaturalizzazione degli alvei e dai pozzi di ricarica, immettendo acqua nei
periodi in cui è disponibile (https://www.cirf.org/emergenza-siccita-il-governo-inverta-la-rotta/
- Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale aprile 2023).
esprimono
contrarietà alla diga di Glori in Valle Argentina e alla realizzazione delle varie
opere ad essa correlata (diga, condotte e impianti per la produzione
dell’energia elettrica, impianti di sollevamento, condotte di adduzione, nuova
viabilità) per gli aspetti della sicurezza e della
serenità della vita, nonché per il valore ambientale del territorio;
contrarietà alla realizzazione di progetti superati anche per i lunghi tempi di
realizzazione e di finanziamento, per i costi onerosi e i rischi di
speculazioni;
contrarietà per aver calato sulle comunità territoriali un intervento che nel suo
complesso è più interessato allo
sfruttamento del “capitale naturale” e alla costruzione di grandi opere,
che non ad intervenire efficacemente e con lungimiranza, sulle necessità del
territorio;
contrarietà all’emanazione del bando di gara del Progetto di Fattibilità Tecnica
Economica (PFTE), affidato al soggetto attuatore Rivieracqua Spa, come indicato
da Decreto del Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale
dell’Appennino Settentrionale n. 140 del 12/12/2022, per un progetto già
abbandonato in passato, per la sua dimostrata effettiva pericolosità.